apelle
+ -
4.2.13
16.11.10
Con te non vengo via.
E quindi mi sono svegliato e no, non ho trovato l'invasore, ma c'era uno in televisione che mi diceva che abito in uno dei santuari italiani della criminalità organizzata: Rho.
Me lo sono dovuto riguardare, il sermone di ieri sera di Saviano sulle mafie in Italia. "Osso, mastrosso, carcagnosso". La prende da lontano, ma l'obiettivo è presto svelato: la malavita organizzata in Italia oramai è al Nord, e la Lega è la sua interlocutrice.
Me lo sono dovuto riguardare, il sermone di ieri sera di Saviano sulle mafie in Italia. "Osso, mastrosso, carcagnosso". La prende da lontano, ma l'obiettivo è presto svelato: la malavita organizzata in Italia oramai è al Nord, e la Lega è la sua interlocutrice.
"Milano è la capitale degli investimenti criminali. Lombarda è l'economia in cui si infiltrano, lombarda è la sanità in cui si infiltrano, lombarda è la politica in cui si infiltrano. (...) La 'ndrangheta al Nord cerca il potere della politica, cerca di interloquire col potere della politica. E al nord interloquisce, come dimostra l'inchiesta, con la Lega".E per dimostrarlo mette in campo i risultati di quelle indagini che pochi mesi or sono hanno consentito l'arresto di centinaia di appartenenti alla criminalità organizzata, al nord come al sud. Risultati su cui già Gad Lerner aveva avuto modo di assicurare che:
Tra gli indagati risulterebbero coinvolti numerosi amministratori locali della Lega Nord.E allora Saviano cita un politico leghista, un consigliere regionale, che "sarebbe stato" contattato da un boss della 'ndrangheta locale, senza peraltro ottenerne nulla, visto che non risulterebbe neppure indagato. E cita un dirigente della Asl di Pavia; uno che probabilmente doveva avere già dei grossi problemi di suo, visto che sognava fin da giovane di fare il malavitoso. Semmai stupisce che possa essere stato messo a dirigere una Asl. Tutto qui. Ma la personalità di questo dirigente, che da giovane sognava di fare il malavitoso, è sufficiente a Saviano per dire che "osso, mastrosso e carcagnosso funziona anche a Pavia". Ci sarebbe poi, non citato, un assessore del comune di Pavia, tra i coinvolti: indagato per corruzione elettorale. Ed è un peccato che Saviano si sia invece dimenticato di dire che, attualmente, l'altro politico che risulti essere indagato per i rapporti con la 'ndrangheta sia un ex assessore della giunta provinciale di Penati. Che con la Lega ha poco da spartire, evidentemente. A conti fatti, sono tre o quattro persone, alcune nemmeno indagate, tra le migliaia che fanno ogni giorno politica, che amministrano la Lombardia. Non voglio dire che in Lombardia il problema non esista. Significa solo che è troppo poco per infangare una regione e una classe politica con tanta sicumera.
Saviano, nella sua predica, ci mette poi in guardia: la criminalità organizzata non si sconfigge con gli arresti e coi sequestri patrimoniali. Non illudetevi, sembra dire. A qualcuno potrebbe venire in mente che magari l'abbia detto perché mai come negli ultimi due anni la lotta contro le mafie sia stata così efficace. Decine, centinaia di arresti di boss mafiosi, di camorristi, di appartanenti alla 'ndrangheta. Decine, centinaia di sequestri e confische di beni e patrimoni appartenenti alla criminalità organizzata. Su tutto il territorio, al sud come al nord. Forse non faceva bello dirlo in trasmissione, perché il ministro dell'interno è leghista, guarda un po'.
No, sembra dire Saviano, guardate qui: al nord ci sono i grandi investimenti, e la criminalità ne approfitta. Bella scoperta, come se non si sapesse. E allora mostra un elenco di grandi opere in corso a Milano e in Lombardia. Grandi opere che, secondo un'inchiesta dei giornalisti Biondani e Portanova, sarebbero state "attenzionate o infiltrate" dalla camorra, dalla 'ndrangheta e dalla mafia. Elenco dal quale si capisce però poco o nulla. Non si capisce se siano stati accertati reati, se siano effettivamente coinvolte imprese legate alla malavita. Ma, soprattutto, se tale infiltrazione sia dovuta all'impossibilità di controllare ogni singolo movimento che avviene in cantieri enormi, o se sia il frutto di una reale contiguità tra l'imprenditoria e la criminalità. Perché l'imprenditore in molti di quei cantieri è un ente pubblico. Lo Stato, per le ferrovie, l'ente Fiera per la Fiera di Milano. Questo allora non è fare informazione, ma mascariare. Perché citare, ad esempio, CityLife potrebbe far insorgere il sospetto che le assicurazioni Generali e Allianz siano un covo di malavitosi, quando invece "forse, magari" si tratta di qualche camion di terra movimentato da un'impresa appaltatrice che "forse, magari" è poco trasparente, a fronte di un cantiere, o di un'opera, dal valore di svariati miliardi di euro.
E pazienza se poi questi eventuali reati saranno portati alla luce da quelle attività nelle quali Saviano sembra credere poco. Gli arresti, i sequestri, le confische.
Tornando a Rho, uno dei centri della criminalità organizzata secondo Saviano: mi è facile ricordare che, da quella indagine, è emerso che nella mia città ci fossero 4 carabinieri più o meno collusi con la malavita. Carabinieri, purtroppo: non politici, tantomeno della Lega. E che, se spesso se ne parla, è perché a Rho c'è il nuovo polo fieristico di Milano. E su parte del territorio sarà costruita Expo. Che pare fare gola a molti. Come risulterebbe dai rapporti tra un assessore di Pero e uno dei referenti della 'ndrangheta locale. Assessore non indagato, ci tengo a sottolinearlo. Ma che non è della Lega. Ma di una giunta di centrosinistra.
Ciao, Bobbo, io con te non vengo via.
Ciao, Bobbo, io con te non vengo via.
26.2.10
La squadra dell'amore./1
30.11.09
Molte decine di cazzate.
Occorre tenere presente che Fininvest è il socio di controllo di Mediaset, di Mondadori, e di una serie assai ampia di società il cui valore ammonta attualmente a molte decine di miliardi di euro nonostante la caduta nelle capitalizzazioni dovuta alla crisi mondiale.
Eugenio Scalfari
La Repubblica
29/11/2009
Affidandomi al sito del Sole24Ore e dando un valore indicativo della partecipazione nel Milan, è abbastanza semplice reperire i seguenti dati:
Si scopre allora che, calcolando il valore di tutte le società nelle quali Fininvest ha una partecipazione, il totale ammonta a circa 18 miliardi di euro, mentre la quota di pertinenza di Fininvest è pari a circa 5 miliardi di euro. Arrotondando +/-.
Numeri già così ben lontani dalle "molte decine di miliardi" indicati da Scalfari.
Se però eliminiamo il valore di Mediobanca, società nella quale Fininvest non è socio di controllo, detenendo solo il 2% del capitale, la somma di cui sopra scende a 11 miliardi di euro. E cioè, praticamente, "una sola decina di miliardi".
Numeri già così ben lontani dalle "molte decine di miliardi" indicati da Scalfari.
Se però eliminiamo il valore di Mediobanca, società nella quale Fininvest non è socio di controllo, detenendo solo il 2% del capitale, la somma di cui sopra scende a 11 miliardi di euro. E cioè, praticamente, "una sola decina di miliardi".
2.11.09
Le cose stanno così.
Un paio di giorni fa l'ispettore D'Avanzo ha inciso nella pietra i contorni dell'affaire Marrazzo.
Ovviamente, "gli altri" altri non sono che il Cavaliere con la sua corte di prezzolati. E i Caramba non sono alla ricerca di soldi, ma sono solo gli esecutori di un disegno superiore.
Sarà vero? Come la pensava, solo il giorno prima, il suo collega Bonini?
E, ancora, Carlo Bonini il giorno successivo:
Ovviamente, non si poteva pretendere che a Il Giornale sposassero la linea di Peppone:
Ma la mazzata definitiva al teorema D'Avanzo arriva stamane dal Corriere della Sera, che così scrive:
Purtroppo il modello D'Avanzo fa scuola. Alessandro Gilioli, giornalista de L'Espresso, che qui in passato abbiamo già incontrato parecchie volte, ieri così scriveva sul proprio blog:
Capito? Per Gilioli Berlusconi mente spudoratamente. Il motivo per cui il Cavaliere non abbia fatto pubblicare il video gli è ignoto, ma sicuramente non è perché è un gentiluomo.
Il ragionamento non fa una piega. E' come se io dicessi che il Gilioli è un inguaribile sparaballe, ma che i motivi di questa mia convinzione mi fossero oscuri.
"Le cose stanno così. Quei carabinieri che aggrediscono Piero Marrazzo in un appartamento privato, in compagnia di un viado, non sono canaglie a caccia di un bottino.
Non stanno preparando un'estorsione contro il governatore. Stanno raccogliendo il "materiale" per un ricatto che sarà utilizzato da altri, in altro modo, in un'altra città, con un altro obiettivo da quello del denaro."
Giuseppe D'Avanzo
31/10/2009
La Repubblica
Ovviamente, "gli altri" altri non sono che il Cavaliere con la sua corte di prezzolati. E i Caramba non sono alla ricerca di soldi, ma sono solo gli esecutori di un disegno superiore.
Sarà vero? Come la pensava, solo il giorno prima, il suo collega Bonini?
"Ecco come i quattro carabinieri tentarono di vendere quel filmato."
Carlo Bonini
30/10/2009
La Repubblica
E, ancora, Carlo Bonini il giorno successivo:
"(...)ho sentito che minacciavano Piero dicendo che se lo avessero portato in caserma lo avrebbero rovinato dato che stava con un transessuale. Ho sentito che uno dei due voleva 50 mila euro, ed altri 50 mila li voleva l' altro. Ma Piero non aveva quei soldi"
Carlo Bonini
01/11/2009
La Repubblica
Ovviamente, non si poteva pretendere che a Il Giornale sposassero la linea di Peppone:
"Quello più alto mi chiese di consegnare loro molti soldi e di andarli a prendere. Mi rifiutai dicendo che non ne avevo. Proposi di consegnare loro assegni. Ne compilai 3, mi sembra per importi di 10.000, 5.000 e 5.000 euro. Firmai e li consegnai. Non vi furono esplicite minacce verbali, ma l’uomo mi fece intendere con atteggiamenti e giri di parole che se non avessi pagato sarebbero stati guai. Ebbi paura di essere arrestato e anche per la mia incolumità. Pregai loro di lasciarmi libero".
Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica
01/11/2009
Il Giornale
Ma la mazzata definitiva al teorema D'Avanzo arriva stamane dal Corriere della Sera, che così scrive:
Marrazzo, nuove accuse ai ricattatori.
I carabinieri arrestati avrebbero rapinato numerosi trans. L’ipotesi di video su altri clienti.
Fiorenza Sarzanini
02/11/2009
Corriere della Sera
Purtroppo il modello D'Avanzo fa scuola. Alessandro Gilioli, giornalista de L'Espresso, che qui in passato abbiamo già incontrato parecchie volte, ieri così scriveva sul proprio blog:
"Quello che è certo invece è che Berlusconi mente spudoratamente quando si vanta di aver avvisato Marrazzo comportandosi da gentiluomo, «al contrario di quello che avrebbero fatto i leader della sinistra». Una balla pazzesca: lui, la figlia Marina e il “braccio armato” Signorini lo stavano prima facendo pubblicare su Libero e poi su Panorama. Solo alla fine, per motivi ancora ignoti, hanno deciso di farlo comprare dallo stesso Marrazzo (conservandone però copia a Segrate)."
Alessandro Gilioli - Piovono Rane
Capito? Per Gilioli Berlusconi mente spudoratamente. Il motivo per cui il Cavaliere non abbia fatto pubblicare il video gli è ignoto, ma sicuramente non è perché è un gentiluomo.
Il ragionamento non fa una piega. E' come se io dicessi che il Gilioli è un inguaribile sparaballe, ma che i motivi di questa mia convinzione mi fossero oscuri.
Le cose stanno così. Ma anche no.
24.10.09
Varie.
Lotto contro le sirene del fumo. Non capisco il motivo, ma in questi ultimi giorni il pensiero e la voglia di fumare stanno diventando pressanti, quasi più di quando, sette mesi fa, avevo smesso. Resistere x3.
Dieta: per la prima volta in 42 anni, credo che dovrò affrontare l'argomento. Per cominciare, via le bibite gassate duranti i pasti. Poi si vedrà.
Trans: ho notato che quasi tutti i quotidiani lo declinano al maschile (Unità, il Giornale, La Stampa, Corriere), mentre solo La Repubblica lo declina al femminile. Solidarietà a Marrazzo.
12.10.09
Not In My Back Yard.
Abbiamo il maxi inceneritore a 4 chilometri dal centro. Abbiamo la Tav. Abbiamo il polo fieristico più grande d'Europa, lì dove prima c'era una maxi raffineria. Abbiamo autostrade e tangenziali, con i loro svincoli, di ogni tipo e in ogni dove. Adesso, per non farci mancare proprio nulla, avremo anche il maxi tunnel.
4.10.09
Piangere e fottere.
Mentre i suoi scagnozzi mobilitavano la piazza per chiedere al dittatore di ritirare le querele contro Repubblica, ché sono contro la libertà di stampa, ieri De Benedetti, l'editore di Repubblica, vinceva un importante processo contro Berlusconi.
Il tribunale di Milano ha infatti condannato la Fininvest a pagare 750 milioni di euro alla Cir, quale parziale risarcimento per la vicenda "lodo Mondadori".
Considerato che Mondadori oggi capitalizza poco più di 850 milioni di euro, significa che il tribunale l'ha sostanzialmente regalata allo svizzerotto.
Il tribunale di Milano ha infatti condannato la Fininvest a pagare 750 milioni di euro alla Cir, quale parziale risarcimento per la vicenda "lodo Mondadori".
Considerato che Mondadori oggi capitalizza poco più di 850 milioni di euro, significa che il tribunale l'ha sostanzialmente regalata allo svizzerotto.
22.9.09
Verga omnes.
"L’ho detto una volta per tutte, con validità erga omnes, con valore perpetuo: quello che scrivono i giornali è sempre falso".
"In questo Paese non sarà mai possibile fare qualcosa finchè ci sarà di mezzo la stampa. La prima cosa da fare quando nascerà la Seconda Repubblica sarà una bella epurazione dei giornalisti in stile polpottiano".
La libertà di stampa che piace a D'Alema è quella di Pol Pot
Giampaolo Pansa
Libero
15/09/2009
Un lìder così cazzuto non poteva che essere Maximo.
Il nostro amato Cav. ne ha ancora di cose da imparare.
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