16.11.10

Con te non vengo via.

E quindi mi sono svegliato e no, non ho trovato l'invasore, ma c'era uno in televisione che mi diceva che abito in uno dei santuari italiani della criminalità organizzata: Rho.
Me lo sono dovuto riguardare, il sermone di ieri sera di Saviano sulle mafie in Italia. "Osso, mastrosso, carcagnosso". La prende da lontano, ma l'obiettivo è presto svelato: la malavita organizzata in Italia oramai è al Nord, e la Lega è la sua interlocutrice.
"Milano è la capitale degli investimenti criminali. Lombarda è l'economia in cui si infiltrano, lombarda è la sanità in cui si infiltrano, lombarda è la politica in cui si infiltrano. (...) La 'ndrangheta al Nord cerca il potere della politica, cerca di interloquire col potere della politica. E al nord interloquisce, come dimostra l'inchiesta, con la Lega".
E per dimostrarlo mette in campo i risultati di quelle indagini che pochi mesi or sono hanno consentito l'arresto di centinaia di appartenenti alla criminalità organizzata, al nord come al sud. Risultati su cui già Gad Lerner aveva avuto modo di assicurare che:
Tra gli indagati risulterebbero coinvolti numerosi amministratori locali della Lega Nord.
E allora Saviano cita un politico leghista, un consigliere regionale, che "sarebbe stato" contattato da un boss della 'ndrangheta locale, senza peraltro ottenerne nulla, visto che non risulterebbe neppure indagato. E cita un dirigente della Asl di Pavia; uno che probabilmente doveva avere già dei grossi problemi di suo, visto che sognava fin da giovane di fare il malavitoso. Semmai stupisce che possa essere stato messo a dirigere una Asl. Tutto qui. Ma la personalità di questo dirigente, che da giovane sognava di fare il malavitoso, è sufficiente a Saviano per dire che "osso, mastrosso e carcagnosso funziona anche a Pavia". Ci sarebbe poi, non citato, un assessore del comune di Pavia, tra i coinvolti: indagato per corruzione elettorale. Ed è un peccato che Saviano si sia invece dimenticato di dire che, attualmente, l'altro politico che risulti essere indagato per i rapporti con la 'ndrangheta sia un ex assessore della giunta provinciale di Penati. Che con la Lega ha poco da spartire, evidentemente. A conti fatti, sono tre o quattro persone, alcune nemmeno indagate, tra le migliaia che fanno ogni giorno politica, che amministrano la Lombardia. Non voglio dire che in Lombardia il problema non esista. Significa solo che è troppo poco per infangare una regione e una classe politica con tanta sicumera.

Saviano, nella sua predica, ci mette poi in guardia: la criminalità organizzata non si sconfigge con gli arresti e coi sequestri patrimoniali. Non illudetevi, sembra dire. A qualcuno potrebbe venire in mente che magari l'abbia detto perché mai come negli ultimi due anni la lotta contro le mafie sia stata così efficace. Decine, centinaia di arresti di boss mafiosi, di camorristi, di appartanenti alla 'ndrangheta. Decine, centinaia di sequestri e confische di beni e patrimoni appartenenti alla criminalità organizzata. Su tutto il territorio, al sud come al nord. Forse non faceva bello dirlo in trasmissione, perché il ministro dell'interno è leghista, guarda un po'.
No, sembra dire Saviano, guardate qui: al nord ci sono i grandi investimenti, e la criminalità ne approfitta. Bella scoperta, come se non si sapesse. E allora mostra un elenco di grandi opere in corso a Milano e in Lombardia. Grandi opere che, secondo un'inchiesta dei giornalisti Biondani e Portanova, sarebbero state "attenzionate o infiltrate" dalla camorra, dalla 'ndrangheta e dalla mafia. Elenco dal quale si capisce però poco o nulla. Non si capisce se siano stati accertati reati, se siano effettivamente coinvolte imprese legate alla malavita. Ma, soprattutto, se tale infiltrazione sia dovuta all'impossibilità di controllare ogni singolo movimento che avviene in cantieri enormi, o se sia il frutto di una reale contiguità tra l'imprenditoria e la criminalità. Perché l'imprenditore in molti di quei cantieri è un ente pubblico. Lo Stato, per le ferrovie, l'ente Fiera per la Fiera di Milano. Questo allora non è fare informazione, ma mascariare. Perché citare, ad esempio, CityLife potrebbe far insorgere il sospetto che le assicurazioni Generali e Allianz siano un covo di malavitosi, quando invece "forse, magari" si tratta di qualche camion di terra movimentato da un'impresa appaltatrice che "forse, magari" è poco trasparente, a fronte di un cantiere, o di un'opera, dal valore di svariati miliardi di euro.
E pazienza se poi questi eventuali reati saranno portati alla luce da quelle attività nelle quali Saviano sembra credere poco. Gli arresti, i sequestri, le confische.
Tornando a Rho, uno dei centri della criminalità organizzata secondo Saviano: mi è facile ricordare che, da quella indagine, è emerso che nella mia città ci fossero 4 carabinieri più o meno collusi con la malavita. Carabinieri, purtroppo: non politici, tantomeno della Lega. E che, se spesso se ne parla, è perché a Rho c'è il nuovo polo fieristico di Milano. E su parte del territorio sarà costruita Expo. Che pare fare gola a molti. Come risulterebbe dai rapporti tra un assessore di Pero e uno dei referenti della 'ndrangheta locale. Assessore non indagato, ci tengo a sottolinearlo. Ma che non è della Lega. Ma di una giunta di centrosinistra.
Ciao, Bobbo, io con te non vengo via.

2 commenti:

marcoscud ha detto...

Beh si vede subito, quando dietro un bel romanzo come Gomorra ci stanno dei giornalisti veri come quelli che scrissero tutti gli articoli che formano la base e l'ossatura di quel romanzo.

Tutti Giornalisti di giornali del Napoletano che ovviamente sono stati ampiamente ringraziati davanti a tutto il mondo e a cui Saviano ha pubblicamente riconosciuto per iscritto i grandi meriti.

Ops, mi dimentico sempre che in questo spazio-tempo questo ringraziamento NON si è mai avuto e tutti questi riconoscimenti (Bastava un grazie) non ci sono mai stati! ;-((

francesco ha detto...

forza saviano!